Comiso, 2023
Situato a Comiso, città del ragusano, il ristorante “Vicol8” si configura come un innesto all'interno dei bassi di un palazzo residenziale. L’edificio, del XVIII secolo, fa parte del prospetto urbano prospiciente via Monsignor Rimmaudo e Piazza Fonte Dana. Le due strade costituiscono i limiti dell'isolato urbano definito dall'organismo architettonico, incastonato tra la chiesa e la piazza principali della città.
Lo spazio si presenta con grandi aperture vetrate su due fronti diversi. All'interno, lo spazio complessivo di circa 180 mq, è scandito da ampi soffitti voltati, che hanno contribuito a determinare la suddivisione tra i vari ambienti. Partendo dalla necessità di ampliare la cucina e spostare l’originaria posizione dei servizi igienici, il layout di distribuzione interna è stato completamente rinnovato, con l’obiettivo di migliorare da una parte la fruizione delle sale, dall’altra la funzionalità degli spazi di servizio. Il programma funzionale prevede: un'area bar; un'area clienti, con posti a sedere, distribuita tra una sala principale di ingresso ed una seconda più intima; servizi igienici dei clienti; aree tecniche ad accesso limitato, come cucina, dispensa e ripostiglio.
Per quanto riguarda il posizionamento del bar, è stata considerata una soluzione con ingresso indipendente su strada ma che allo stesso tempo si affacciasse direttamente sulla sala principale del ristorante, fungendo sia da zona di attesa che di servizio al cliente.
L’ingresso è lo spazio dove trovano espressione tutti i temi del progetto, una dichiarazione d’intenti e al tempo stesso una sintesi. Un involucro edilizio caratterizzato da murature molto spesse, tipiche delle costruzioni antiche, dove sia le imperfezioni dell'intonaco rimaste all’interno quanto le porzioni di muro lasciate a pietra naturale, che tingono l’interno di colore beige, testimoniano il tempo che il progetto vuole svelare. In questo contesto la soluzione progettuale adottata esalta la plasticità delle volte che rivestono i saloni dove si impone la dimensione dei mobili e delle boiserie a parete, una sorta di monolite legno zebrato scuro, agile e possente, che sembra avvolgere gli spessi muri di pietra per terminare nel bancone dell’area bar.
Una volta varcato l’ingresso principale, i tre ambienti voltati sono stati intonacati localmente e ridipinti. Tre ambienti monocromi, il cui carattere è definito dagli oggetti e dagli arredi che ospitano. Le pareti, in continuità con i soffitti, così come il pavimento, non sono altro che superfici neutre capaci di accogliere i nuovi interni.
Altro presupposto progettuale è stata la scelta della paletta cromatica degli innesti, dove con un approccio ludico si è imposto che il colore rosso borgogna fosse il grande protagonista dello spazio. Pertanto i due principali punti focali per la lettura degli spazi interni , l’arco e il bancone del bar, sono caratterizzati da chiazze del colore del vino, in riferimento all’ampio assortimento che caratterizza la cantina del ristorante. Questi oggetti unici, a tratti fluidi e astratti, generano una sorta di contrasto che esalta la sobrietà del contesto. Nel passaggio da una sala all’altra, infatti, un grande arco sembra venir fuori dalla muratura esistente e fondersi col pavimento generando una macchia di colore per terra. Lo stesso avviene in corrispondenza del bancone, dove il rosso delle piastrelle tridimensionali sembra gradualmente colare per terra mescolandosi al motivo geometrico semplice del pavimento in pietra chiara. L’approccio grafico non altera l'atmosfera intrinseca del locale: il colore si sovrappone agli oggetti citati e alla geometria del pavimento originale, unificando gli spazi. In tal senso anche i servizi igienici sono ammantati di luce rossa al neon, creando un ambiente altamente suggestivo e contemporaneo. Qui l’obiettivo è stato evidenziare l’intervento di nuova realizzazione, in contrapposizione con un approccio più conservativo nel resto del locale.
L’arco, come conica generatrice delle volte che caratterizzano tutti i soffitti, diventa genesi di altri elementi presenti nel ristorante. Costituisce l’elemento grafico principale che attraverso il suo riverbero innesca un gioco di richiami, dal profilo dei tubolari sospesi a soffitto per l’illuminazione, alle maniglie dei possenti infissi esterni in ferro nero, alla stessa grafica del logo.
C'è anche una meticolosa illuminazione artificiale che, attraverso un sistema di controllo, prevede il cambiamento tra i vari scenari e, di conseguenza, un'alterazione totale dello spazio durante l'arco del giorno e della notte, risultando in un'atmosfera esuberante, avvolgente e specifica per ogni utilizzo. In definitiva una visione coerente e integrale ha animato tutte le soluzioni architettoniche, la progettazione degli arredi personalizzati realizzati da artigiani locali, e infine la progettazione grafica del logo e dei menù.